di Roberto Cesario – Segretario regionale Orsa Ferrovie Liguria

 

Chiedere che i ferrovieri possano essere inseriti con priorità nel programma vaccinale messo in atto dal nostro Ministero della Sanita è sbagliato? È voler usufruire di qualche privilegio di sorta? Credo proprio di no. Nessuna volontà di usare il potere contrattuale della categoria per accedere a benefici non dovuti.

La richiesta fatta dal sindacato è legittima e di buon senso. Parliamo di una categoria di lavoratori che, in questo lungo anno di pandemia da Covid 19, ha dimostrato senso di sacrificio, affrontando l’emergenza sanitaria in maniera encomiabile, cercando di sopperire alle carenze strutturali dei servizi.

Anche in pieno periodo di lockdown, con l’Italia intera in ginocchio e le attività economiche sostanzialmente azzerate, questi lavoratori hanno continuato a garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, a trasportare le merci, tra le quali le derrate alimentari, per sostenere la comunità. Tutto ciò in una fase estremamente delicata in cui il paese si è trovato impreparato, senza adeguati mezzi di protezione, come ad esempio una semplice mascherina chirurgica a protezione delle vie respiratorie. Non possiamo certo paragonarci al personale sanitario, medici e infermieri su tutti, dei veri e propri supereroi che in tante occasioni hanno pagato a caro prezzo, anche con la vita, l’impegno profuso in uno dei periodi più bui della nostra società dal dopoguerra in poi. Ma anche noi, nel nostro piccolo, contiamo i nostri morti, il personale contagiato e terrorizzato dal dubbio di poter portare a casa, infettando i propri cari, questa malattia, ancora più spaventosa in quanto sconosciuta e dagli effetti spesso letali.

E ancor oggi i ferrovieri non si sottraggono alle proprie responsabilità, nonostante le difficoltà affrontate nello svolgimento della prestazione lavorativa: la mancanza di mascherine suggerite dalla comunità scientifica per gli ambienti affollati (ffp2) e l’impossibilità di fruire del pasto durante i turni di lavoro a causa della chiusura degli esercizi commerciali e mense aziendali. I servizi di trasporto a beneficio dei cittadini, infatti e nonostante tutto, proseguono senza sosta. In altre parole lavoratori dei trasporti che erogano un servizio essenziale e stanno contribuendo a fare alzare un’intera comunità per lungo tempo in grave difficoltà.

Studi recenti difatti affermano che il vaccino è anche potenzialmente in grado di ridurre drasticamente la circolazione del virus. Chi è vaccinato difficilmente può infettare gli altri. In questi giorni la mia organizzazione sindacale, a livello dei trasporti, ha lanciato, oltre ad altre iniziative, la petizione #iotrasporto “essenziali quando vi pare, lavoratori trasporti esclusi priorità vaccino”, per sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione sulle istituzioni affinché tale problematica possa essere risolta. Non chiediamo privilegi, ma la giusta considerazione per una categoria di lavoratori impegnata a dare un contributo importante durante questa lunga emergenza sanitaria. Senza sopravanzare nessuno, aspettando il nostro turno rispetto alle altre categorie di lavoratori.