di Roberto Scanarotti
“Piazzale Roberto Carmarino – professore ed educatore”. Nello spazio del nuovo parcheggio realizzato a Rivarolo, futuro punto di arrivo della metro, la targa stradale riporta il nome di un insegnante e dirigente sportivo che nella memoria collettiva del quartiere, e di buona parte della Valpolcevera, è ricordato con affetto e riconoscenza dai suoi moltissimi allievi di allora. Che per ricordarne la figura, l’impegno e il ruolo sociale si sono adoperati per far sì che in un angolo di Rivarolo, ventiquattro anni dopo la sua scomparsa, una piazza fosse a lui intitolata.
Dalla metà degli anni Cinquanta, Carmarino è stato un carismatico educatore che ha saputo valorizzare lo sport come efficace strumento pedagogico e sociale.
Nella palestra di piazza Pallavicini, il “prof” costretto a camminare appoggiandosi a un bastone ha dato vita a un movimento sportivo, quello della pallavolo, che dall’ambito giovanile è stato poi proiettato nella massima serie nazionale, in campo maschile e femminile. E per alcuni anni, coinvolgendo anche il DLF: l’area del cinema all’aperto fu infatti campo di allenamento per una squadra di giovani schierata in serie D, proprio con la maglia del Dopolavoro Ferroviario.
In piazzale Carmarino si sono ritrovati a dicembre molti dei ragazzi e delle ragazze di allora, per onorare l’insegnante e la sua opera al servizio della comunità. A sottolineare e condividere questa particolare festa, sostenuta da Michele Corti di Stelle nello Sport, sono intervenuti il presidente del Municipio Federico Romeo, Gianni Crivello, Antonio Micillo del Coni e il consigliere comunale Claudio Villa, efficace mediatore tra il comitato promotore e il Comune. Ma le cose non si fermano qui: il prossimo obiettivo è un convegno incentrato sul ruolo sociale ed educativo dei dirigenti sportivi e degli allenatori. Proprio sulla scia dell’esempio lasciato da Roberto Carmarino.