DI GUIDO FASSIO

Nello scrivere dell’Officina Locomotive di Rivarolo, per me vuol dire, ricordare l’eccellenza di operai che giorno dopo giorno, si misuravano con i prodigiosi locomotori che portavano le merci dal porto oltre i valichi, con la sapiente guida dei macchinisti, i “maestri”. Professionalità diverse ma grande cuore, orgoglio di svolgere un lavoro importante, caratterizzante, il primato di vivere in un quartiere con una forte impronta di ferrovieri.

L’officina e con essa la Rimessa, era una “fabbrica”, nata nel 1890 che 126 anni dopo chiude i portoni, dimenticata da tutti pareva destinata ad accogliere anonimi scatoloni di ferro, i container.

Per noi che abbiamo sentito pulsare  il cuore dei capannoni, non può finire così.

Oggi il reddito medio del quartiere è all’ultimo posto del comune, l’abbandono scolastico è fra i più alti.

È necessario creare stimoli importanti, nuove importanti opportunità per lavori di qualità, lavori che guardino al futuro.

Parlare di robotica, domotica, digitalizzazione  e intelligenza artificiale è pressochè normale. Noi anziani ci capiamo poco, ma è importante  pensare che per vincere le  nuove diseguaglianze sociali, si deve passare da una scolarità diversa sin dai primi passi dall’apprendimento.

L’intuizione di Carlo Castellano e di Luca Borzani, di un Liceo Tecnologico Scientifico sperimentale può essere vincente.

Una scuola che deve far crescere delle nuove identità di talenti, il sito dell’officina ferroviaria, un luogo di incontro formativo, di percorso di vita, per la Valpolcevera, ma anche per Genova. Qui devono essere formati i nuovi ricercatori, ma anche l’eccellenza del corpo insegnante, per accompagnare una crescita giornaliera anche nei laboratori messi a disposizione dalla scuola.

La costruzione del Piano pedagogico, dovrebbe essere coerente con le esigenze in evoluzione di una società digitale.

La scuola pubblica è un fondamentale pilastro del un nuovo Liceo.                      Questa possibile evoluzione deve essere accompagnata dal corpo insegnanti, dalla progettazione di una struttura veramente all’altezza della sfida, accogliente  con strumenti di apprendimento innovativi.

Sono idee da sviluppare, anche in  rapporto con il Municipio, con le associazioni  che nel territorio hanno perseguito la riqualificazione della ex Officina F.S., al servizio della società civile.

Ma tutto questo non è realizzabile se il Comune non fà propria la sfida e non ottiene l’area dalle Ferrovie.