di Pietro Campione 
Quella che vorrei raccontarvi oggi, come si evince dal titolo,  non è una storia mia, anche se grazie al protagonista principale e ai “Supporters” ritrovatisi uniti per caso, è stato come viverla in prima persona.
Il protagonista non è un collega ferroviere ma un amante dello sport e della natura, un podista come me. Allora perchè non provare a raccontare la “Sua” di storia, perchè non uscire, anche podisticamente, fuori dalle mura del DLF?
Così eccomi qua a provare a trasmettere a voi le emozioni di una gara vissuta, per così dire, in seconda persona.
Tutto ha inizio il 28 giugno, quando durante un trail svoltosi a Garbagna, a cui noi del DLF Running Team stavamo partecipando, scopro Angelo, podista di Ronco come me, in trasferta per la gara.
Due obiettivi diversi: il nostro quello di fare una gara fine a se stessa, il suo un progetto molto più ambizioso.
Nel corso dell’estate riusciamo a metterci d’accordo e a fare un paio di sgambate insieme. Scopro un Angelo umile, ma grande appassionato nel vero senso della parola, diversamente non si può definire una persona che facendo orario d’ufficio si allena alle ore più impossibili: 3.30 del mattino, sera tardi… Ed è  durante una di queste uscite che mi racconta del suo progetto che proprio in dirittura d’arrivo rischia di naufragare a causa di un infortunio al menisco.
La sua avventura comincia ai primi di febbraio dove l’amico Burri “tecnico” Elio inotra la domanda con la pre-iscrizione; già perchè non tutti riescono a partecipare, la fortuna deve prenderti di mira da subito, in quanto si tratta di una gara a sorteggio (oltre 2000 le domande per solo 700 posti a disposizione!).
Ai primi di marzo arriva la certezza:
Preso!!! 
Da quel momento si fa ancora più sul serio, non si può lasciare nulla al caso. Intensifica gli allenamenti sia quantitativamente che qualitativamente; cura ulteriormente l’alimentazione;  pensa e ripensa a come sistemare il necessario negli zaini: “questo lo porto, questo lo lascio,  questo lo devo portare per forza perchè fa parte del materiale obbligatorio! Perbacco, quanto pesa questo zaino!!!! Come farò a fare questa gara con tutto questo peso sulle spalle. …” sono solo alcuni dei dubbi che assillano il nostro protagonista. Intanto macina km e programma e partecipa a gare di avvicinamento.  -6, -5, -4, -3 mesi…. X Bionic du Mont Blanc, Gran Trail Rensen, Gran Trail di Courmayeur, Trail Garbagna Montebore (di cui vi consiglio di assaggiare il formaggio, una squisitezza!), Trail Le Porte di Pietra, Morgex LinconJ Trail solo per parlare di quest’anno, e non tutti si sono conclusi con il lieto fine….. c’è sempre il ginocchio malconcio che lancia segnali, e che lo porta a sospendere preventivamente una gara al 60° chilometro piuttosto che rischiare di non partecipare all’ “Obiettivo Zero”.
Intanto, con il passare dei giorni l’ansia aumenta nonostante la preparazione puntigliosa. Lui non dice niente, con la serietà di sempre va avanti km dopo km, ma la tensione c’è!
13 settembre 2015 – ore 10.00, scocca l’ora X.
Il meteo non è dalla parte degli atleti. Tocca partire bagnati. Già,  perchè piove e non è una buona cosa, almeno per questa gara… vi starete domandando perchè: ancora un momento di pazienza amici.
La gara parte, non è una corsa competitiva, non ci sono premi in denaro, punti a disposizione per poter partecipare alle gare d’elite di questa specialità. Come dice il sito stesso “È un viaggio alla scoperta di se stessi,  in uno scenario unico”. E mentre Angelo, passo dopo passo, si “scopre” sempre di più, a chilometri di distanza,  grazie anche alla tecnologia odierna noi sostenitori, persone abituate a dirsi solo “ciao” in un incontro fugace e casuale per strada, ci scopriamo uniti nella passione per questa avventura . Così, grazie ad una gara podistica, nell’intento di incitare Angelo si fanno nuove virtuali conoscenze: pippo 702…. Edillio….Gianna “Gambadilegno”… poi si ci confronta con vecchie conoscenze. Enrica, moglie di Angelo, Mauro Gatto Fit-Walker grande appassionato e competente di statistica anche lui menomato al ginocchio ma presente sul posto e tutti gli altri,  Maura, Lella, Ben….nel proprio piccolo a “spingere” Angelo verso il traguardo. E ancora Sergio “Coach” Quercioli nome che probabilmente ai tanti lettori, se sarò stato bravo a coinvolgerli nella “Non Mia Storia” e trascinarli fino qui, non sarà sconosciuto essendo stato il marito di “Marisa”, Ravera Maria Rosa,  la nostra carissima collega del DCO di Rivarolo che ci ha lasciato prematuramente. Però, pensandoci bene, come è piccolo il mondo, c’è sempre qualcosa che riporta alla nostra grande famiglia FS!
Ma torniamo alla gara, si sale di 1300 mt nel giro di pochissimi chilometri. Si ridiscende e si risale e sarà così per parecchie volte. Alla fine si sarà percorso in tondo la Valle d’Aosta, 330 chilometri, 24.000 metri, avete letto bene, 24.000 metri di dislivello positivo cioè di salite con altrettanti di discesa, 5 volte la scalata del Monte Bianco partendo dal livello del mare! E tenete sempre a mente la pioggia… purtroppo un elemento costante di questa edizione.
6 giorni e 6 notti a disposizione per giungere al traguardo, le persone comuni almeno impiegheranno quel tempo, perchè i grandi ci avranno messo meno. Ma non era di un supereroe che volevo raccontarvi la storia, piuttosto di un ragazzo di 55 anni, lavoratore di tutti i giorni come noi e che probabilmente a malapena verrà menzionato sul sito della gara ma che nel suo palmares potrà annoverare innanzi tutto la correttezza di non barare, perchè c’è stato chi lo ha fatto (ma questi farà i conti con la propria coscienza, quella sportiva intendo) e poi l’umiltà di ammettere, nonostante il fisico integro, che forse, il cancello successivo poteva essere troppo distante per le sue capacità date le avverse condizioni meteo. Perchè solo quello lo ha fermato al 186° km, la temperatura rigida di meno 10° che avrebbe trovato in quota e le pietre scivolose. Così la sua mente da campione vero lo ha fatto desistere, perchè come tutti sappiamo, la montagna non si sfida, si rispetta.
Bravo Angelo Clerici, pettorale numero 670.
Bravo e grazie per avermi fatto vivere queste emozioni e lasciato condividere il tuo sogno…..Io personalmente non so neanche se avrò il coraggio di aprire la pagina della pre-iscrizione!
Per la cronaca, per la prima volta nella storia del Tor de Géants gli organizzatori, a salvaguardia dell’incolumità degli atleti, poche ore dopo il ritiro di Angelo hanno annullato la gara.
Quando si dice il buon senso.

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