DI GIANCARLO FERBRI
Prima di scoprire le erbe che descrivo nel libro “L’erba nel prato disse”, occorre fare alcune premesse, come da norme della FUI, Farmacopea Ufficiale Italiana. Ci sono diverse forme di utilizzazione che vanno dall’infuso, al decotto, dal cataplasma alla tintura madre, all’unguento e tanti altri, ognuno scelto e preparato per il miglior approccio alla cura specifica del caso. È d’obbligo ricordare, però, che il preparato erboristico non è mai sostitutivo della prescrizione medica: la sua funzione ottimale è quella di affiancare il farmaco, dandone sempre informazione al medico. Ecco i punti fondamentali:
1) La raccolta necessita di una conoscenza che comprende la pianta tutta o una sua parte che viene definita droga. L’etimologia più accreditata di questo termine, risale al fatto che da tempo immemore il mercato di raccolta delle piantine è in Olanda e lassù le piantine essiccate sono chiamate droog.
2) La droga può essere una o più parti della piantina e da quella vengono estratti i principii attivi le cui proprietà vengono prese in considerazione in fitoterapia secondo le interazioni possibili con le patologie umane o, semplicemente, per uso cosmetico.
3) La raccolta ha tempi precisi: il tempo balsamico è il periodo più opportuno per raccogliere solo quello che ci serve, senza devastare la piantina medesima.
4) Nel libro vengono illustrate varie modalità per usare le erbe descritte, piatti compresi, ricette culinarie che sono sorprendenti per gusto e qualità.
5) Infine, non è superfluo ricordare che quando percorriamo i sentieri delle nostre stupende valli, non dobbiamo lasciare tracce del nostro passaggio, anzi, adoperiamoci per portare via quanto è stato incivilmente abbandonato: solo in questo modo manterremo intatta la caotica ma sublime e irripetibile bellezza della natura che ci circonda.
Ora, se abbiamo compreso quanto descritto, siamo pronti per il nostro viaggio nella storia, nella leggenda, nella cascina del contadino e nelle cucine di tutto il mondo alla scoperta di piatti non secondi a quelli blasonati. Oltre tutto ci sono molti chef stellati che hanno iniziato a coltivare i loro orti e le loro erbe. Vi do appuntamento al prossimo numero, quando cominceremo a scoprire cosa troviamo nei campi.