di Ennio Guerci
La pandemia di Covid 19 dapprima e i venti di guerra di questi giorni ci stanno mostrando tutta la nostra fragilità individuale e collettiva, mettendo in discussione la salute di ciascuno e la pace e sicurezza di tutti.
Questo ci dovrebbe far riflettere su quanto sia sottile il confine fra una serena e prospera esistenza e l’orrore che pensavamo fosse rimasto sepolto definitivamente nel bunker di Berlino nell’aprile del 1945. Non solo: non possiamo non pensare anche a quanto sia facile mettere in discussione quei preziosi valori che sono la pace e la libertà e che per molti di noi sono scontati avendo avuto la fortuna di vivere in anni nei quali, non essendo la nostra esistenza direttamente minacciata, ci siamo permessi di essere distratti nei confronti dei numerosi conflitti nel mondo. Guerre che comunque riguardavano parti del pianeta relativamente distanti da noi, dove gli orrori e le distruzioni che i media ci mostravano assomigliavano troppo ai film hollywoodiani per alterare la nostra serenità. Il delicato equilibrio economico e politico esistente fra Occidente, Cina, Russia e le nuove economie emergenti non è mai stato così fragile e ad esso si aggiungono gli enormi problemi ambientali che più o meno direttamente producono ulteriore pressione sui bilanci degli stati accentuando i livelli di tensione esistenti.
I progressi tecnologici, le conquiste della medicina, le scoperte della fisica e della genetica hanno portato l’umanità e noi occidentali in particolare, a ritenerci al di sopra di pericoli e tragedie che invece facevano parte della vita quotidiana di popolazioni di altre zone del mondo. La nostra pur acciaccata democrazia ci ha garantito per decenni di guardare al futuro con ottimismo, di pensare che le generazioni a venire avrebbero continuato in un cammino felice, dimenticando forse che le nostre certezze sono frutto di sacrifici e di lotte dei nostri padri e che – se per conquistarle ci sono voluti sofferenze, privazioni e coraggio – per perderle basta veramente poco.
In questo senso il 25 aprile di quest’anno assume un significato ancora più grande e importante. Ci deve far capire che nulla è scontato, dovuto o inalterabile e che solo con piena coscienza di quanto siano importanti i valori di pace, libertà e democrazia e quanta attenzione dobbiamo porre per mantenerli solidi e intatti possiamo guardare al futuro mostrando alle giovani generazioni che da esse derivano tutti gli altri inalienabili diritti dell’uomo. Come scriveva Piero Calamandrei, uno dei padri della nostra Costituzione: ‘Ognuno di noi può portare un contributo alla salvezza del mondo oppure, essere complice di una ricaduta, che questa volta sarà mortale’.