“COME VINSI LA GUERRA”

(Titolo originale: “The General) film del 1926 

di Buster Keaton 

co-diretto

con Clyde Bruckman

DI ELISABETTA SPITALERI

Come viene spiegato nella prima didascalia del film, nella vita di Johnnie Gray c’erano due grandi amori: la locomotiva (The General che dà il titolo al film) e la fidanzata Annabelle Lee. Ma siamo nel 1861, in Georgia, è iniziata la Guerra di Secessione e la storia rischia di togliergli tutto. Non riesce ad arruolarsi tra le truppe confederate perché considerato più utile come macchinista ferroviario. Sconsolato ed anche un po’ impacciato non riesce a spiegare la ragione del mancato arruolamento perciò viene ritenuto un codardo dalla famiglia della fidanzata e svanisce il suo primo sogno d’amore. Passa un anno, Johnnie svolge sempre con passione il suo compito di macchinista. Durante una sosta del treno, la locomotiva e alcune carrozze vengono rubate da un piccolo gruppo di Nordisti che in borghese si sono infiltrati tra gli altri passeggeri. I nemici hanno escogitato un piano che prevedeva appunto il furto di un treno in modo da sabotare ponti e binari per tagliare i rifornimenti al Sud. Johnnie non esita un secondo ed inizia coraggiosamente l’inseguimento del “suo” treno. Da questo momento in avanti il ritmo del film è serrato, con colpi di scena ed episodi rocamboleschi tipici del meccanismo comico di Buster Keaton: inseguimenti su un carrello a spinta oppure su una bicicletta rubata, un piccolo cannone per colpire gli avversari, scambi ferroviari sabotati e infine, dopo essersi rifugiato in una casa, la scoperta che si tratta del quartier generale nemico per cui Johnnie apprende non solo che vi è tenuta prigioniera Annabelle ma anche che verrà utilizzato  il Rock River Bridge per entrare in territorio confederato. Il sabotaggio del ponte da parte del protagonista, aiutato anche dalla fidanzata, riesce: il crollo è filmato dal vero senza trucchi né modelli, si dice che la locomotiva giaccia tuttora sul fondo di quel fiume. La battaglia è vinta e Johnnie, un vero “eroe per caso” riconquista la sua locomotiva, la fidanzata e si merita finalmente la divisa confederata non tanto per la sua abilità in battaglia, definirlo imbranato è poco, ma per la sua inventiva, capacità tecnica e caparbia che gli fa escogitare gli espedienti più fantasiosi.

Il film è considerato tra i migliori di Keaton, notevole per la tensione generale degli inseguimenti in treno, l’accuratezza della ricostruzione storica e il grande dispiego di mezzi e comparse, non a caso nel 1989 è stato inserito fra i film conservati nel National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 2007 l’American Film Institute l’ha inserito al diciottesimo posto della classifica dei cento migliori film americani di tutti i tempi e nel 2000 lo ha inserito al diciottesimo posto nella classifica delle 100 migliori commedie americane di tutti i tempi. Un capolavoro del cinema muto che a livello espressivo era se vogliamo molto più sofisticato di quanto sia il cinema sonoro.  Buster Keaton è uno dei più grandi comici di quel cinema. “The Great Stone Face”, come viene definito, decise di non parlare e non ridere mai perché il pubblico non doveva ridere con lui, ma di lui.