di Alessandro Cabella

Il San Gottardo, massiccio montuoso di oltre 2500 metri con picchi che superano i 3000 mt. (nelle sue viscere è ricco di minerali rari) divide i Cantoni di Uri, dei Grigioni, del Ticino e del Vallese. Per la disposizione delle sue valli è il punto di incontro di vie importanti; già nel 1872 con l’inizio dei lavori di una lunga galleria ferroviaria di 14890 mt., terminata dieci anni dopo nel 1882, fu la principale via di comunicazione fra il centro Europa e il Mediterraneo, la strada ferrata con pendenze del 6 per mille, saliva a quota 1100 mt.

Il traforo autostradale del 1980 di 16300 metri di lunghezza (ai quali si aggiungono circa 500 mt. di galleria antivalanghe) risulta oggi essere inadeguato e superato; esaminando attentamente tutte le possibilità e conseguenze si è rilevato insufficiente. Considerando l’inquinamento e l’impatto ambientale si è scelta la ferrovia a quota più bassa con un lungo tunnel.

Oggi dopo 134 anni da una sbuffante locomotiva a vapore che fu la prima ad attraversare le viscere del massiccio, AlpTransit collega il centro Europa con l’Italia: un nuovo tunnel ferroviario da record di ben 57100 mt. di lunghezza attraversa la mole imponente del gruppo montuoso. Sopra l’arcata della struttura gravitano 2300 mt. di montagna; dalla quota della valle Leventina alla pianura del Reuss, una ferrovia in pianura attraverso le Alpi. Il primo giugno 2016, il giorno dell’apertura due treni hanno percorso nei due sensi la lunga galleria con circa mille invitati: i massimi livelli politici europei, progettisti e tecnici della struttura.

Il mega-tunnel inizia a Erstfeld, presso Altdorf nel Cantone di Uri e termina a Polleggio nel Canton Ticino, vicino alla cittadina di Biasca (alla confluenza fra il torrente Brenno e il fiume Ticino). Dopo il momento celebrativo, dal 11 dicembre 2016, i treni percorreranno AlpTransit regolarmente; sono previsti nei due sensi 60 treni passeggeri e oltre 230 treni merci, diminuendo considerevolmente il trasporto merci su gomma.

Il costo dell’opera si aggira sui 12 miliardi di Euro, a totale carico della Confederazione Elvetica (senza contributo della Comunità Europea). Successivamente nel 2020, con ulteriori piccoli interventi, si potrà da Milano raggiungere Zurigo in sole 3 ore.