di Michela Alessio
“Il covid ci ha rubato la libertà” è la frase che sento dire più spesso in questo nefasto periodo di pandemia.
Il fatto è che questa mancanza di libertà non coinvolge solo il movimento, l’assenza di esercizio fisico che tanto male può fare al nostro corpo, ma anche l’esercizio della mente che ci mantiene vivi, lucidi e curiosi. Pochi, forse, si rendono conto di quanto sia importante fare cultura, intrattenimento, di quanto questo sia necessario.
Pensiamo al progetto del Dlf “Lo scoglio dell’Albatros”, nato come progetto contenitore che racchiudesse iniziative culturali e ricreative dedicate a chiunque sentisse la necessità di stuzzicare il proprio intelletto e sviluppare le proprie passioni e abilità.
Un successo!
Lo scoglio dell’Albatros ha velocemente riempito il calendario con incontri, presentazioni di libri, corsi e conferenze e le persone hanno risposto, eccome.
Ho avuto la grande occasione di tenere a battesimo il mio primo corso di scrittura, proprio grazie a questo progetto e ho scoperto molte persone con la passione della narrativa. Persone di ogni età, che esercitano professioni diverse accomunate dalla voglia di imparare qualcosa di nuovo, di mettersi alla prova e stimolare il proprio intelletto. Tanto è vero che c’è stato un altro corso e un altro ancora.
Il corso di disegno ha portato alla luce nuovi talenti artistici; il corso di canto, ma anche le presentazioni dei libri, le conferenze di Artesulcammino che hanno nutrito la voglia di evasione e fatto conoscere nuovi mondi con le proposte di dialogo e discussione, hanno avuto un grande riscontro. Perché le persone si sono sentite coinvolte, stuzzicate e hanno trovato un luogo dover poter imparare cose nuove, coltivare le loro passioni intellettuali.
Poi, il covid.
Il distanziamento, la paura del contagio.
Non voglio ripetermi, ma sono davvero convinta che questo virus ci abbia distratti, addirittura da noi stessi. Forse ci ha fornito la scusa giusta per metterci su divano, con la nostra copertina e restare per un po’ così, senza fare nulla.
Per un po’. Ma poi bisogna reagire perché, covid o non covid, questa è la vita che abbiamo e penso che dobbiamo onorarla più che possiamo muovendoci, imparando, crescendo e migliorandoci.
Il covid si combatte anche non arrendendosi all’accidia.
Lo sapete che le conferenze di Artesulcammino sono riprese e continuano on line? E che i corsi di scrittura non si sono mai fermati? Certo, dirà qualcuno, gli incontri in presenza sono diversi, più belli, più intensi. Vero, ma per fortuna viviamo in un’epoca dove, se si vuole, non ci si perde, dove abbiamo strumenti che ci permettono di continuare a coltivare le nostre passioni. Allora forza, un po’ di sano movimento è fonte di vita e salute, anche quello della materia grigia che ci permette di non perdere entusiasmo e voglia di farci trovare pronti e arzilli dalla tanto agognata libertà!
Altrimenti, quando torneremo a incontrarci di che parleremo? Di covid? No, grazie!