DI MARCO GALAVERNA

 

La società Pininfarina fu fondata a Torino nel 1930 da Giovanni Battista Farina, soprannominato Pinin, inizialmente per la costruzione di carrozzerie per automobili. Da subito la società si caratterizzò per l’elaborazione di modelli innovativi e prestigiosi, che le consentirono di collaborare con un numero crescente di costruttori, italiani (ad esempio Lancia, Alfa Romeo, Ferrari) e poi anche esteri (Rolls Royce, Cadillac, General Motors). In anni più recenti (1975) Pininfarina ha avviato un sodalizio con Breda, produttore di autobus, tram, veicoli per metropolitane e treni che non ha bisogno di presentazione, e creato un centro di ricerca dedicato al design industriale.

Va detto che il contributo di Pininfarina non si è limitato all’estetica ma si estende a varie fasi dell’ingegnerizzazione del prodotto industriale, dalla simulazione nella galleria del vento alla scelta dei materiali.

In campo ferroviario, il primo frutto del binomio Breda – Pininfarina è stato rappresentato dalle locomotive prototipo E.453/454 per le FS. Alla breve storia e agli aspetti tecnici di queste locomotive elettriche dedicammo già una pagina della nostra rubrica otto anni fa [1]. Il progetto risale al 1985 e, sebbene l’idea di base provenisse dall’Ufficio Studi delle FS, all’epoca innovativa per la testata piana che consentiva a un’estremità l’intercomunicazione con le carrozze (come oggi per le E.464), il disegno caratterizzato da un volume sfaccettato e uno scudo frontale esteso alla zona dei respingenti e del gancio senza soluzione di continuità era del tutto originale e si deve a Pininfarina.

Allo stesso periodo risale il primo studio per il disegno dell’ETR.500, che presenta come dominante la ricerca di continuità nel profilo delle fiancate, sottolineata dalle fasce ininterrotte di colore. Com’è noto, la prima serie di treni ETR.500, funzionanti soltanto in corrente continua, subì un cambio di destinazione allorché si decise di elettrificare la rete italiana ad alta velocità in corrente alternata e le motrici degli ETR.500, modificate e riclassificate E.414, sono state destinate al traino di treni viaggiatori con carrozze Z nella nuova livrea “InterCity Giorno”, elaborata dalle FS e applicata dal 2017.

Il disegno originario sviluppò in modo integrato il profilo e la coloritura; tuttavia, a dimostrazione della bontà del progetto, si è osservato che le E.414 mantengono una piena validità estetica anche nella nuova livrea e accoppiate a carrozze che non sono quelle in origine previste.

Altri importanti contributi di Pininfarina al progetto di rotabili ferroviari si sono avuti nel caso delle ottanta locomotive elettriche FS E.402 B e per i TAF (Treno Alta Frequentazione), convogli composti da due elettromotrici d’estremità inquadranti due carrozze rimorchiate, acquistati sia dalle FS sia dalle Ferrovie Nord Milano.

Particolarmente impegnativo è stato il disegno dei TAF, che sono treni a due piani, per la difficoltà di conciliare l’ingombrante sagoma di un rotabile a doppio piano a un profilo gradevole delle testate, obiettivo non sempre raggiunto in altri mezzi, italiani e stranieri. La riuscita soluzione di Pininfarina si è caratterizzata per il ricorso a un profilo ovale che attira naturalmente lo sguardo dell’osservatore, concentrandolo su un perimetro più ristretto rispetto alla reale dimensione frontale del veicolo. I TAF sono stati impiegati per qualche anno pure sulle linee facenti capo a Genova ma, da tempo, sono stati concentrati nelle aree di Milano e Roma.

All’Estero, troviamo il contributo di Pininfarina nel design degli elettrotreni norvegesi Class 72, nei carri per il trasporto di automobili sotto il tunnel della Manica, nelle carrozze panoramiche della ferrovia svizzera Zermatt Bahn e nel treno panoramico della ferrovia Montreaux – Oberland Bernois. Queste due ultime realizzazioni sono particolarmente significative perché le commesse a Breda – Pininfarina hanno per la prima volta interrotto la storica autarchia che aveva sempre dominato sulle ferrovie svizzere, tradizionalmente inclini a servirsi soltanto di produttori nazionali.

Fuori dell’ambito ferroviario, ma restando nel mondo del trasporto su rotaia, il contributo di Pininfarina è da ricordare per la metropolitana leggera di Lille (F) e per i tram di San Francisco e di Boston (USA). Altre realizzazioni, sulle quali non ci soffermiamo, riguardano gli autobus.

Nella redazione della presente pagina è stato consultato il volume [2]. La fotografia riprende un ambiente interno di un ETR.500.

 

[1] https://www.superbadlf.it/wordpress/il-treno-nella-storia-cinque-prototipi-sfortunati/

[2] “Breda Pininfarina”, a cura delle Relazioni Esterne Breda e della Direzione Commerciale Pininfarina, Firenze 1998.