di Patrizia Criniti
La Giornata internazionale dei diritti della donna ricorre l’8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in ogni parte del mondo. Viene associata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne istituita il 17 dicembre 1999 e che cade ogni anno il 25 novembre.
Questa celebrazione si tiene negli Stati Uniti d’America a partire dal 1909 e in Italia dal 1922.
Nel settembre del 1944, si creò a Roma l’UDI, Unione Donne in Italia e fu proprio l’UDI a prendere l’iniziativa di celebrare, l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all’ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce tra febbraio e marzo, si cercava infatti un fiore che fosse di stagione e costasse poco: la mimosa, appunto secondo un’idea di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei.
È accezione comune definire Festa della donna anche se è più corretto Giornata internazionale della donna, poiché la motivazione non è la festa ma la riflessione.
Il Dopolavoro Ferroviario di Genova celebrerà la Giornata della donna, presso il salone nella sede di via Roggerone, l’8 alle ore 10.
Siete tutti invitati all’interessantissima conferenza sull’arte e le donne tenuta da Flavia Cellerino, storica, ricercatrice, titolare responsabile di Artesulcammino.
Un brindisi, un ramo di mimosa e…un ritratto di Benny Naselli.