Editoriale Superba marzo-aprile 2014
di Giovanna Bevilacqua
Capita, a volte, che nella vita delle persone si verifichino dei cambiamenti, mutino situazioni o circostanze che in precedenza costituivano sicurezze o punti di riferimento.
In questo caso è sempre bene fermarsi e riflettere, pensare a che cosa sarebbe bene fare, ma, prima ancora, considerare che certi mutamenti sono fisiologici, perché portati dal tempo che passa e dalla evoluzione stessa delle cose. Recriminare non serve.
Anche per la nostra Associazione è accaduto così.
Con il mutato assetto societario delle FS sono progressivamente venuti a mancare quei sostegni “in solido” che, in passato, hanno costituito la griglia fondante di tutti i DLF d’Italia e sui quali si appoggiava tutta una organizzazione fatta di beni mobili e immobili e che garantiva agli associati servizi senza costi aggiuntivi. Ora le cose sono mutate.
Come DLF ci siamo trovati nel pieno di un cambiamento, che ha coinvolto e messo in crisi molte strutture sul territorio, ai punti che alcune dubitano di riuscire a superare le difficoltà che ne derivano; non essendoci costituiti a scopo di lucro e non avendo dovuto in passato gestire con rigore e trasparenza situazioni cogenti legate ai bilanci, ci dava tranquillità e sicurezza il sostegno fornito da FS e dai Padri Fondatori. Ora questi puntelli sono venuti meno e non dobbiamo imparare a cavalcare i mutamenti che ci hanno così duramente colpito, imparando a gestirci da soli, cambiando noi stessi, se necessario, non nello spirito che ci anima, ma di sicuro nelle azioni che ci qualificano, se vogliamo sopravvivere.
E’ giusto riflettere, dunque, e valutare bene le nostre forze, perché le risorse di cui necessitiamo sono, prima di tutto, dentro di noi, nella nostra capacità di rinnovarci e di dimostrarci all’altezza della mutata realtà e, contestualmente, fuori di noi, operando spinti dalla volontà di fare del DLF non soltanto un’associazione per i ferrovieri, ma un luogo di incontro e di condivisione di belle iniziative, sport, viaggi e studio anche per altre persone o gruppi di diversa provenienza professionale o culturale. Non a caso il DLF nazionale, con grande lungimiranza e lucida capacità di recepire le nuove istanze scaturite dal mutare degli eventi, ha dato per primo l’avvio alla volontà di adattarci al cambiamento, ponendo mano ad un nuovo Statuto (ancora in fase di elaborazione) nel quale sono messe in rilievo le spinte ideali ad aprirci ad altre realtà e ad allargare l’ambito del DLF ad altri gruppi o associazioni anche differenti per finalità e obiettivi, con i quali sottoscrivere nuove iniziative e scambiare nuove idee.
Indirizzi di questa natura sono già stati posti in atto nel DLF.
Nello sport e in particolare nel Tennis di Quarto sono più numerosi i soci frequentatori che non i ferrovieri, merito di sicuro dell’ottimo livello di gestione e dalla corretta conduzione dell’impianto, la cui messa a norma ha costituito non poco dispendio di risorse umane e finanziarie.
La struttura di Vesima, anch’essa seguita con grande cura e ammodernata in cabine e spazi dedicati al tempo libero e alla buona cucina “en plein air”, è pronta a ricevere nuovi amici del DLF per la prossima estate.
Il progetto Scuola-Ferrovia ha superato ogni aspettativa di successo, coinvolgendo professori universitari, ex dirigenti e quadri senior di RFI di altissimo livello professionale, facendo conoscere agli studenti dei licei e degli istituti professionali il mondo sconosciuto della tecnica e dell’elettronica in ambito ferroviario. Gli insegnanti delle scuole hanno fatto a gara ad aggiudicarsi la presenza del nostro “team” per lezioni dedicate e dibattiti veramente coinvolgenti.
Per noi, in Sede, c’è una bella novità da condividere con tutti, ferrovieri e non: la nostra biblioteca, spostata per mancanza di fondi utili per il pagamento dell’affitto di via Don Minetti, campeggia nel saloncino e farà da sfondo a riunioni, premiazioni, incontri sindacali e a chiunque si voglia ricreare con una buona lettura.
Bisogna cambiare, allora, e credere che anche nelle negatività si celano buone opportunità.