di Patrizia Criniti
Il Giorno della Memoria, 27 gennaio, non vuole misconoscere gli altri genocidi di cui l’umanità è stata capace, né sostenere un’assai poco ambita «superiorità» del dolore ebraico. Non è infatti, un omaggio alle vittime, ma una presa di coscienza collettiva del fatto che l’uomo è stato capace di questo. Non è la pietà per i morti ad animarlo, ma la consapevolezza di quel che è accaduto. Che non deve più accadere, ma che in un passato ancora molto vicino a noi, nella civile e illuminata Europa, milioni di persone hanno permesso che accadesse.
Vorrei riflettere insieme a voi invitandovi a vedere o rivedere, il film L’onda (Die Welle): è un lungometraggio del 2008 diretto da Dennis Gansel, tratto dall’omonimo romanzo di Todd Strasser, a sua volta basato sull’esperimento sociale denominato La Terza Onda (The Third Wave), avvenuto nel 1967 in California.
L’insegnate di storia, Ron Jones, condusse l’esperimento descritto nel libro per mostrare ai suoi studenti la genesi di una dittatura. L’episodio sconvolse l’intera scuola. Chi erano Hitler e i nazisti? E come hanno fatto a trascinare un’intera nazione nel loro folle disegno? Ben Ross, insegnante di storia in un liceo di Palo Alto, prova a raccontarlo ai suoi alunni, ma le ragioni di tanto orrore sembrano incomprensibili ai ragazzi. Così il professor Ross decide di ricorrere ad un esperimento, utilizzando la classe come un laboratorio per mostrare ai suoi studenti la genesi di una dittatura. Forma un movimento tra gli studenti, L’Onda, e lo dota di simboli, motti, una rigida disciplina e un forte senso della comunità. In pochissimi giorni lo strano test ha sviluppi incontrollabili: il gruppo di allievi affiatati diventa un branco violento e repressivo, chi non appartiene all’Onda viene emarginato e rischia umiliazioni e botte, mentre lo stesso professor Ross si trasforma in un leader carismatico e intoccabile.
Tratto da una storia vera, si tratta di un racconto incalzante e pungente, che è anche la denuncia di una verità inoppugnabile: la Storia, anche nei suoi episodi più crudeli e abietti, può ripetersi. In qualsiasi momento.
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L’ESSERE (Auschwitz)
di Patrizia Criniti
Per ognuno di voi
per ogni uomo, donna, bambino,
divisi, malnutriti, bastonati, bruciati, asfissiati
io piango, soffro, chiedo, prego…
per ognuno di voi…
per ogni vostro dolore, lamento, lacrima
io mi vergogno
di far parte di quell’ESSERE che
di discendenza Divina
è sceso giù, giù, di sua volontà,
per ESSERE escremento di una latrina.