Editoriale del numero 1 del 2017 di Superba
di Patrizia Criniti
Buongiorno a tutti, dopo trent’anni di “binario”, che mi ha visto crescere, maturare e invecchiare, oggi sono orgogliosa di avere l’opportunità di dire la mia in questa pagina di Superba, il giornalino del mio Dopolavoro.
Da sempre, si può dire ancora in fasce, ho portato avanti il bisogno di nutrire il mio spirito oltre il mio corpo e la mia mente e ad oggi continuo a pensare che l’uomo sia un essere complesso che per raggiungere il proprio benessere deve assolutamente assecondare ed appagare tante esigenze: avere un lavoro che renda indipendenti e che rispetti le proprie capacità, qualità e possibilità, una famiglia (di qualsiasi origine e natura essa sia) dove rifugiarsi, e un punto d’incontro dove si possa dare sfogo alle proprie attitudini culturali, sportive e artistiche che permettono di mantenere l’equilibrio vitale e proficuo.
Il nostro Dopolavoro con lo sforzo e l’energia di molte persone può dare spazio a bisogni non primari ma altrettanto importanti come viaggiare, grazie a ViaggiArte, praticare sport come corsa, tennis, karate, pesca e nautica, dedicarsi ad hobby come la fotografia ed addirittura relax al mare oppure al cinema.
Io vorrei oggi che vi uniste a me per un plauso a tutte le persone che nel loro piccolo, ogni giorno, permettono e hanno permesso in tempi duri di mantenere vivo e forte il nostro Dopolavoro, grazie anche a donne come la presidente Rosaria Augello, che non molla e che spesso deve lottare contro un sistema che pensa sia giusto tagliare il “superfluo”, il non primordiale, il non indispensabile. Ricordiamoci che – come recita un famoso detto – “non di solo pan si vive”.