Superba, l’organo ufficiale del Dopolavoro Ferroviario di Genova è un giornale che racconta le attività dell’Associazione, ed è lo specchio più fedele possibile che mette a nudo le verità. Tutte. Anche se a volte è difficile. Ma solo così svolge il proprio essenziale ruolo di fornire ai Soci le notizie utili per riflettere e decidere. Un’altra funzione, però non secondaria, è quella di interpretare lo spirito, il carattere, il senso profondo della nostra Associazione inserita nel tessuto sociale della città.
Il miglior patrimonio del Dopolavoro di Genova è rappresentato dai Soci e dai collaboratori che volontariamente partecipano in modo attivo alla vita sociale coadiuvando i Consiglieri a svolgere il compito, che a loro è stato affidato, al meglio delle loro possibilità e responsabilità. Chi non si sente responsabile compie una violazione nei confronti del proprio dovere. Per esperienza dovrei dire che il lavoro di ciascuno ha valore quando è armonizzato con il lavoro di tutti gli altri.
L’associazionismo è in costante cambiamento, sta vivendo un periodo di assestamento, la società in generale si distacca, perché spesso non comprende, perde i riferimenti e quindi cresce l’astensionismo. A volte aumenta la sfiducia verso le associazioni; vengono rilevate quasi come se fossero un fattore inquinante. Attualmente c’è un po’ di scetticismo verso il Dopolavoro Ferroviario, ciò non significa essere contro, vuol dire soltanto che si vorrebbe un Dopolavoro diverso, più vicino alle esigenze dei Soci, questo va condiviso.
L’associazione del Dopolavoro Ferroviario è stata al contrario per lungo tempo l’anima ispiratrice, viva ed operante nella vita sociale.
Oggi dobbiamo impegnarci affinché la nostra Associazione D.L.F. trovi lo slancio ideale e morale per individuare nuove proposte. Dobbiamo fare tutti insieme la nostra parte con realismo, consapevolezza e responsabilità, sapendo che le possibilità di ripresa e di rilancio del DLF sono legate ad un grande impegno ed a comportamenti virtuosi che devono necessariamente provenire dal rinnovamento degli organismi.
Un Dopolavoro Ferroviario invecchiato è destinato ad ammalarsi dei propri ricordi. Occorrono energie nuove, i giovani devono impegnarsi, cercare di comprendere, mettersi alla prova.
Personalmente durante i miei vent’anni di Dopolavoro (e non sono pochi) con l’esperienza acquisita mi sento di ribadire, che insieme ad altri e all’attuale Presidente Rosaria Augello, non abbiamo fatto grandi cose ma abbiamo reso grandi le piccole cose. Ho avuto la fortuna di vivere l’esperienza del DLF e l’ho vissuta con tranquillità, serenità, senza presunzione e senza sentirmi importante.
Il Dopolavoro ha dato a tutti noi Consiglieri la possibilità di trascorrere l’esperienza non egoisticamente per se stessi, ma di trascorrerla comportandosi, come richiedono le convenzioni sociali, in empatia con partecipazione emotiva per gli altri, presupposto necessario alla simpatia. Non sto cercando “simpatie” ma vorrei solo essere riuscito a fare almeno qualcosa di quello che come Consiglio Direttivo ci siamo prefissato, in favore delle giuste richieste dei Soci, nonostante le difficoltà. Le difficoltà vanno superate a monte con il dialogo e la collaborazione, se questo avverrà si potrà aprire una nuova prospettiva per il futuro del Dopolavoro Ferroviario. Oggi il Dopolavoro sta gettando un’asse per il guado, mentre si fanno i piloni per costruire il ponte.
Con la prossima tornata elettorale per il DLF non bisogna avere paura del rinnovamento e del voto popolare; ben vengano i giovani che sicuramente possiedono vigore per sollevare il livello di entusiasmo nella nostra Associazione. I Soci votanti sono perfettamente consapevoli delle loro scelte; quelli che verranno eletti credo che avranno la forza di condurre l’Associazione DLF in modo migliore, porteranno idee nuove, e sentiranno la responsabilità di impegnarsi con più decisione.
In base alla mia conoscenza pratica delle attività del mio lavoro, devo dire che l’aspetto migliore della realtà è quando, dopo una giornata impegnativa, ti sei già messo la giacca per andare a casa, squilla il telefono e dopo aver risposto, ti togli la giacca, ti risiedi alla scrivania e fai qualcosa per il Socio: in quel caso ti senti di essere stato utile per aver soddisfatto un bisogno umano.
L’augurio che rivolgo alla prossima squadra del D.L.F. è per un gruppo di persone di qualità, di competenza e comprovata onestà e trasparenza, che credo siano valori presenti nella coscienza collettiva dei nostri Soci.