di Gianpiero Anelli

Foto scattata il 7 gennaio 1969 davanti a Palazzo Rosso sul binario 20 in occasione del “Corso Conduttori”. Sono riconoscibili fra gli altri in piedi Barabino, Ferbri, Pizzorno, Chiarugi, Meda, e accasciati Cioffi, Pastorino e Muzzi. (Ringrazio il collega Canepa G.B. per la foto e le informazioni ricevute).

In questi ultimi 40 – 50 anni per NOI Ferrovieri non è mutato solo la terminologia della categoria (per il Viaggiante da Personale di scorta, di bordo…), o il colore della divisa (grigia, azzurra, verde, blu…) ma l’intero comparto ferroviario con privatizzazioni, divisionalizzazioni, spacchettamenti vari ed esternalizzazioni e abbiamo subito un fortissimo ridimensionamento; 220.000 Ferrovieri erano sicuramente troppi tenendo anche conto della tecnologia crescente, ma 65.000 sono assolutamente insufficienti e mal distribuiti per assicurare alla clientela un servizio di qualità! Perchè non prendere esempio dal modello francese?

In questa situazione critica, oltre alla fortissima perdita di posti di lavoro, si è verificato un attacco mirato a “diritti fondamentali” dei lavoratori (e non alla soppressione di privilegi come sostiene qualche voltagabbana); fra tante situazioni ne prenderò in considerazione 3, diversissimi fra loro che dovrebbero però farci riflettere!

  • DIRITTO AL PASTO: per i turni stretti, ritardo ai treni e per il fatto che le mense aziendali in stazione sono ridotte al lumicino, spesso il Personale Viaggiante e di Macchina devono accontentarsi di un panino voltante, o saltare pasto. Situazione intollerabile che influisce anche in maniera fortemente negativa sulla salute dei Lavoratori;
  • INCOLUMITA’ PERSONALE DEI LAVORATORI: Specialmente nelle ore notturne, sia per la scarsa vigilanza nelle stazioni e sui treni, che per il taglio del Personale Viaggiante, l’incolumità dei Lavoratori è messa a forte rischio e quella dei clienti non viene garantita in maniera adeguata;
  • TECNOLOGIA ZOPPA: nel 2015 è francamente indecente che il Personale Viaggiante non sia in grado di stabilire la validità delle banconote ricevute sui treni, col rischio di pagare di tasca propria!

SVEGLIA!!!

Devo anche ricordare quello che considero un “vergognoso sopruso”, la cancellazione dei “lavori usuranti” che in pratica ha parificato il lavoro d’ufficio con i turni disagiati (Viaggiante e Macchina); sicuramente questi “soloni” non sanno cosa significa fare le notti sui treni, saltare i pasti e mettere a repentaglio la propria incolumità personale! Di fronte a queste scelte “scellerate” abbiamo notato purtroppo un silenzio assordante dal mondo politico e sindacale! COMPLIMENTI!

Nonostante il “periodo difficile” sono sempre rimasto ottimista fino alla “scoperta” della bozza del 16/12/2014 sull’accordo per il rinnovo delle R.S.U. Ho letto e riletto il documento, il mio ottimismo si è dissolto, sono rimasto amareggiato e profondamente deluso. Non riuscivo a credere alle scelte miopi fate dalle O.O.S.S. che mettono a serio rischio il futuro, la credibilità e la democrazia del Sindacato.

Le R.S.U. sono nate con una duplice funzione: portare sul posto di lavoro la voce sindacale e nello stesso tempo riportare alle Segreterie di appartenenza le problematiche lavorative, oltre a svolgere a livello di impianto una funzione attiva di contrattazione. La bozza di accordo ridimensiona fortemente la libertà di agire e l’azione delle R.S.U. sempre sotto pressione col rischio concreto, in caso di divergenze, di essere rimosse dalle segreterie sindacali. Mi astengo da ogni commento.

Certamente in questo modo, con meno problematiche interne per il sindacato, sono più semplici e veloci la trattativa e l’accordo con la controparte, ma ne vale la pena? Non lamentiamoci poi se i lavoratori profondamente amareggiati o delusi si allontanano sempre più dalla vita sindacale e aumentano con maggiore frequenza continui passaggi da un sindacato all’altro esclusivamente per ottenere benefici personali, scelte vomitevoli, ma placidamente accettate! Certo, attualmente è solo una bozza?!

Per finire, a livello territoriale, le Istituzioni Pubbliche (Regioni e Comuni), i Partiti politici, le O.O.S.S. Ecc debbono trovare una forte iniziativa unitaria capace di evitare la totale emarginazione della Liguria dal trasporto ferroviario nazionale ed internazionale.