Editoriale Superba marzo-aprile 2015

 

di Rosaria Augello

 

Buongiorno a tutti i nostri soci

Un nuovo anno è cominciato e il 2014 si è chiuso portandosi via fatiche e ricordi. Molte cose sono cambiate: dall’arrivo del nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cosiddetta “riforma” del lavoro; dalla recrudescenza di atti terroristici vigliacchi e rancorosi, al tentativo di “alzare la testa” di Paesi Europei stretti nella morsa dei debiti e di una economia che stenta a crescere.

Altre cose sono rimaste malinconicamente invariate, esattamente come le ricordiamo da decenni: dagli sbarchi a Lampedusa ai femminicidi di casa nostra; dalla fuga di cervelli alla marcescenza di strutture e infrastrutture; dalla persistente corruzione alla snervante e miope burocrazia.

Ho cinquantasette anni e a volte ho come l’impressione di stare da sempre in uno spazio senza tempo anche per la stanchezza di infiniti dibattiti stagnanti che non portano a nessuna conclusione.

Prendiamo ad esempio la realtà più vicina a noi, il Dopolavoro Ferroviario. Sembra quasi che occuparsi di questa Associazione che si muove nel no-profit significhi perdere tempo. Ritengo che questo sia offensivo sia verso coloro che prestano la loro opera sia nei confronti dei Soci che continuano a credere in questa organizzazione .

Questo 2015 è l’anniversario dei suoi 90 anni. Una ricorrenza importante di una storia importante quella che ha visto il DLF sostituirsi, integrare, coadiuvare l’Azienda FS sopperendo ai bisogni dei soci ferrovieri e non solo.

Avremmo potuto arrivare alla celebrazione con una nuova classe dirigente fornita di un nuovo Statuto e capaci di una nuova visione della vita associativa e partecipativa del DLF, purtroppo così non è stato.

Ma mentre siamo in attesa di realizzare un’Associazione la cui articolazione garantisca autonomia e partecipazione autentica alla vita associativa, la società è cambiata, è cambiato il mondo ferroviario ed è cambiato il quadro normativo della gestione del tempo libero; tutto ciò con l’aggravante che molti DLF territoriali si trovano nel difficilissimo compito di gestire una quotidianità immersa in un’emergenza senza fine nonostante una solida guida dei vertici del DLF Nazionale e di molti Direttivi Territoriali che anche in una situazione oggettivamente complessa rimangono al loro posto con impegno e continuità.