La decisione di partecipare alla Barbarossa Double Trail è stata presa senza neanche pensarci molto, assieme a Damiano, un amico che si lancia con me in queste gare divertenti ma che da neo runners sottovalutiamo.
Prima le domande: si fa solo quella del sabato? Solo quella della domenica? Ma per la serie “se non son matti non li vogliamo”, ovviamente l’iscrizione è stata fatta per entrambe.
La gara del sabato di 16 km si è disputata la sera, quindi prepariamo tutto l’occorrente, pila in fronte, e pronti alla partenza. Il tempo non era dei migliori con molta nebbia e pioggia cessata poco prima di partire.
Il percorso è stato abbastanza tecnico, senza contare la presenza di molto fango e di nebbia che riduceva molto la visibilità. In certi momenti sprofondavamo letteralmente nel fango, ma tra scivoloni nelle ripide discese e rami evitati per un soffio, il primo traguardo è stato tagliato.
Tutto organizzato presso il centro sportivo di Montorfano: doccia, cena e pernottamento in palestra con sacco a pelo e materassino, insomma da veri duri!
La mattina, dopo una nottata non proprio comoda, facciamo una bella colazione anche questa organizzata dallo staff, quindi ci siamo vestiti e via verso la seconda gara di 21 km, su un percorso diverso da quello della giornata precedente, con solo la parte finale in comune (proprio la salita più lunga e ripida).
Gara molto bella: anche questa si è districata tra le colline e le sponde intorno al lago di Montorfano, con un paesaggio molto bello, molti punti con pendenze accentuate dove correre risultava impensabile, ma una bella gara in cui è la natura che ti sfida, non gli altri concorrenti.
Fare trail porta la mente a una concentrazione costante specialmente se in notturna: a ogni passo cambia la cadenza, il ritmo, e tutto ti esula dal guardare l’orologio.
Lo sguardo è concentrato e si perde tra le foglie che coprono il percorso. Mi piace fare trail e questa seconda esperienza, dopo quella di Genova, mi spinge a proseguire.
Barbarossa Double Trail ci rivediamo il prossimo anno!
